venerdì 20 gennaio 2012

 LE REGOLE DEL GIOCO

“Spiegarsi” è molto difficile, quando uno mi fa una domanda, anche una domanda che mi tocca, la maggior parte delle volte, mi accorgo propriamente di non avere nulla da dire. Per me le domande, come qualsiasi altra cosa, si costruiscono, con elementi raccolti dovunque e così procedendo si crea un problema, la sua impostazione. I problemi si inventano ancora prima di trovare una soluzione e non è importane, per esempio, inseguire l’idea di “giusto” ma giusto avere delle idee per creare l’opportunità di un incontro/confronto.
Da questo ragionamento discende la scelta dell’apertura di un Blog dal titolo “Forma e Sostanza” con l’intento di fornire elementi di conoscenza utili ad una lettura della situazione urbanistica di Civitavecchia, ognuno dal proprio punto di vista. Non è importante infatti convincere ma bisogna essere chiari e per fare questo si devono imporre i dati che definiscano le situazioni rendendo visibili cose che non lo sarebbero state in condizioni differenti. Questo non significa dire semplicemente cose diverse ma tentare di far notare come vengano distorte le notizie, i fatti e ricavare nuove informazioni.
● Il mancato rispetto delle regole nell’iter progettuale del Mercato ● l’edificazione abusiva alla Marina e l’abuso paesaggistico che ne ha comportato la sospensione dei lavori da parte della Soprintendenza ● il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale e l’Autorizzazione Paesaggistica obbligatoria ● le aree tutelate per legge dal punto di vista paesaggistico e l’indice di edificabilità territoriale di 0,001 mc/mq su aree interne alla fascia di 300 metri dalla costa ● la deroga continua alle norme di attuazione del Piano regolatore di Civitavecchia ● la ripetuta azione di indagine della Procura della Repubblica sulla nuova edificazione ( ndr. Piazza xxiv Maggio, via Adige, via Terme di Traiano, via Pinelli) ● la trasformazione del territorio con semplici permessi di costruire in assenza di pianificazione che vede zone come via Orsini sature di fabbricati privati senza alcuno spazio pubblico, nessun miglioramento dei servizi e delle reti urbane ● l’affidamento degli incarichi per i lavori pubblici senza il rispetto della rotazione degli invitati ● l’Avviso pubblico che non può sostituire la Gara pubblica obbligatoria, per l’affidamento di appalti pubblici come nel caso delle terme ● le delibere di Consiglio ritenute dal Settore della Vigilanza della Regione Lazio, in Variante al Piano regolatore al contrario, utilizzate dall’ufficio Urbanistica di Civitavecchia come norma, per l’istruttoria dei permessi di costruire ● la modifica ed integrazione alla Variante 29 al vigente PRG che il Comune ha adottato in contrasto con le nuove normative vigenti dal giorno della pubblicazione del PTPG (Piano Territoriale Provinciale Generale) ● i Programmi Integrati di prossima approvazione da attuare in zone non edificate e non urbanizzate seppure la loro natura sia il recupero urbano attraverso una pluralità di interventi ● “i progetti nel progetto” dell’area Mercato ● la mancata abitabilità nel quartiere Boccelle e non solo ● l’edilizia privata in zona agricola ● la cartografia e la documentazione urbanistica irreperibile presso gli uffici dell’Urbanistica, questo ed altro verrà rappresentato per creare una coscienza critica.
Tutto quanto premesso, esemplifica un problema sostanziale: il mancato rispetto delle regole. La forma e la sostanza entrano in gioco e l’analisi viene condotta ricordando sempre che quello che ci raccontano non è quello che sappiamo.
Il pensiero liberale difende i diritti dell’individuo con “le regole del gioco” che sono intese a valorizzarne capacità, meriti, potenzialità. La forma è sostanza.
Al contrario, in questa nostra città le oligarchie; politica, professionale ed economica, sostituiscono con un “fai da te” le famose “regole del gioco”, favorendo in ogni settore e modo, i propri adepti a danno degli altri, premiando la fedeltà di gruppo sul merito.
Queste oligarchie accompagnate dall’immagine di una legalità solo apparente, dai volti puliti, dalle persone a modo e perbene, compiono ogni sorta di abusi e di sopraffazioni sul cittadino libero che rifiuta ogni appartenenza.
Questi personaggi ritengono di appartenere ad una casta, le cui regole sono diverse da quelle che valgono per il resto dei cittadini e appena vengono sfiorati, ricorrono ad ogni sorta di false argomentazioni gridando alla crisi dell’economia imprenditoriale, denunciando il collasso del mondo del lavoro, accusando di strumentalizzazione politica.
In questo appiattimento naufragano le nostre identità ed è per questo che c’è bisogno che la gente pensi perché pensare significa “potere”, significa predisporre rapporti di forze che non si devono ridurre a violenza ma attuare in azioni su azioni per rendere più probabile il raggiungimento di un equilibrio. Perché è pensando che si scoprono i problemi, le situazioni artefatte che nascondono anche le nostre possibilità.

MP


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martedì 17 gennaio 2012

LETTERA AGLI ARCHITETTI

Gentili colleghi,
All'inizio di questo nuovo anno 2012 ho raccolto un Abstract che ritengo evidenzi l'abitudine dell'Ordine di Roma, alla sottovalutazione delle dinamiche territoriali che dovrebbero essere al contrario governate seguendo i sani principi della rotazione degli incarichi.
Abstract decisioni di Consiglio del 13.12.2011
Nomine 
Rappresentanti Ordine per commissione CTU
Il Consiglio Ha confermato fino al 31.12.2012 come rappresentanti dell’Ordine nelle riunioni delle Commissioni CTU presso i Tribunali della Provincia di Roma:
Tribunale di Roma _____________delibera di nomina 12.02.2007
Tribunale di Velletri____________delibera di nomina 27.09.99
Tribunale di Civitavecchia ______ delibera di nomina 07.09.2006
Tribunale di Tivolo __________delibera di nomina 10.09.2007           _                                          
Le Commissioni CTU sono il luogo in cui si decide per l'ammissione o l'esclusione dei tecnici all'iscrizione all'Albo dei Consulenti del Tribunale. Viene spontaneo chiedersi quale visione democratica e di garanzia, si celi dietro la riproposizione degli stessi nominativi,  dai 5 anni di Civitavecchia sino a registrare 11 anni a Velletri. Eppure le Norme Deontologiche sembrano suggerire una differente regola:
Art.50 - L'iscritto che sia a qualunque titolo componente di qualsivoglia commissione presso Enti pubblici è tenuto al rigoroso rispetto dei seguenti doveri:
...omississ...
  • non dovrà accettare di essere confermato nello stesso incarico per una seconda volta consecutiva sempre che non sia tenuto ad accettare la riconferma in considerazione della propria qualifica di Amministratore pubblico. Ai fini del divieto di cui al precedente comma sono equiparati all'iscritto membro della Commissione anche i professionisti che siano con questo associati.
Qui ci troviamo dinnanzi all'assurdo caso che vuole che la reiterata conferma di anno in anno derivi dalla stessa decisione di Consiglio dell'Ordine che come in altre situazioni si eleva al di sopra delle norme deontologiche che dovrebbe far rispettare. Il Consiglio dovrebbe rendere conto a tutti i suoi iscritti di un lavoro costantemente volto a tutelare e garantire la professione e così l'accesso agli Albi. La semplice logica ed il buon senso sconsiglierebbero di mantenere lo stesso soggetto all'interno di una commissione giudicatrice. La Forma a volte è Sostanza (continua) Cordiali saluti, Arch. Massimo Pantanelli.

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