martedì 17 gennaio 2012

LETTERA AGLI ARCHITETTI

Gentili colleghi,
All'inizio di questo nuovo anno 2012 ho raccolto un Abstract che ritengo evidenzi l'abitudine dell'Ordine di Roma, alla sottovalutazione delle dinamiche territoriali che dovrebbero essere al contrario governate seguendo i sani principi della rotazione degli incarichi.
Abstract decisioni di Consiglio del 13.12.2011
Nomine 
Rappresentanti Ordine per commissione CTU
Il Consiglio Ha confermato fino al 31.12.2012 come rappresentanti dell’Ordine nelle riunioni delle Commissioni CTU presso i Tribunali della Provincia di Roma:
Tribunale di Roma _____________delibera di nomina 12.02.2007
Tribunale di Velletri____________delibera di nomina 27.09.99
Tribunale di Civitavecchia ______ delibera di nomina 07.09.2006
Tribunale di Tivolo __________delibera di nomina 10.09.2007           _                                          
Le Commissioni CTU sono il luogo in cui si decide per l'ammissione o l'esclusione dei tecnici all'iscrizione all'Albo dei Consulenti del Tribunale. Viene spontaneo chiedersi quale visione democratica e di garanzia, si celi dietro la riproposizione degli stessi nominativi,  dai 5 anni di Civitavecchia sino a registrare 11 anni a Velletri. Eppure le Norme Deontologiche sembrano suggerire una differente regola:
Art.50 - L'iscritto che sia a qualunque titolo componente di qualsivoglia commissione presso Enti pubblici è tenuto al rigoroso rispetto dei seguenti doveri:
...omississ...
  • non dovrà accettare di essere confermato nello stesso incarico per una seconda volta consecutiva sempre che non sia tenuto ad accettare la riconferma in considerazione della propria qualifica di Amministratore pubblico. Ai fini del divieto di cui al precedente comma sono equiparati all'iscritto membro della Commissione anche i professionisti che siano con questo associati.
Qui ci troviamo dinnanzi all'assurdo caso che vuole che la reiterata conferma di anno in anno derivi dalla stessa decisione di Consiglio dell'Ordine che come in altre situazioni si eleva al di sopra delle norme deontologiche che dovrebbe far rispettare. Il Consiglio dovrebbe rendere conto a tutti i suoi iscritti di un lavoro costantemente volto a tutelare e garantire la professione e così l'accesso agli Albi. La semplice logica ed il buon senso sconsiglierebbero di mantenere lo stesso soggetto all'interno di una commissione giudicatrice. La Forma a volte è Sostanza (continua) Cordiali saluti, Arch. Massimo Pantanelli.

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