Forma e Sostanza
Cari colleghi a pochi giorni dalle elezioni per la nomina del mio sostituto alla carica di delegato per l’ordine ho il piacere di porgere i più cordiali saluti a tutti voi e i più sentiti ringraziamenti a chi votandomi mi ha permesso di svolgere con impegno e passione il mandato di rappresentante.
Questi due anni mi hanno permesso di conoscere gli stili di vita del Presidente dell’Ordine, della delegata al decentramento, dei consiglieri e di alcuni colleghi potendo valutare quello che dicono e fanno. Si dice una cosa, se ne fa un’altra e spesso mi sono domandato che modo di esistenza implicasse questo comportamento.
Talvolta è bastato un gesto o una parola per individuare che modo di esistenza implica fare cose che non si possono dire.
La volontà di sapere che mi anima da sempre ha reso possibile svelare la situazione di apparente regolarità sotto la quale si nascondono le reali dinamiche che alcuni mettono in atto di certo non per il bene della nostra categoria. Tutto quello che ho rappresentato e sottoposto all’attenzione di voi colleghi e del consiglio dell’Ordine nei due anni del mio mandato potrà solo dagli stolti non essere percepito come l’effetto di un “movimento”. Non si è mai trattato tanto di dover convincere qualcuno ma solo ed esclusivamente di imporre i dati di un problema e rendere visibili cose che non lo sarebbero state in condizioni diverse e per questo ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto.
D’altra parte ci sono quei pochi che hanno sempre rifiutato le domande da me poste con la futile volontà di nascondere la realtà rappresentata sulla base di dati oggettivi, svelando i loro interessi personali.
A loro non appartengono i processi in cui i gruppi si costituiscono come soggetti e hanno problemi a capire le questioni che vengono sollevate e come sono poste avviando solo sterili “discussioni”.
A loro rivolgo il mio ringraziamento perché nel tentativo di costruire un’immagine falsata di me hanno manifestato agli occhi di tutti l’esemplificazione dei veri mascalzoni.
Dal 7 marzo ci si domanderà: c’era forse un problema urbanistico? c’era forse un problema di rispetto delle norme deontologiche? C’era forse un mancato rispetto delle regole di assegnazione dei LLPP e di iscrizione negli elenchi dei professionisti? C’era forse un problema paesaggistico? e tante altre domande si potranno porre, ma diffidiamo da chi dirà di no o da chi sosterrà:” magari ce ne è stato uno, ma questo non è essenziale”.
Un cordiale saluto, Architetto Massimo Pantanelli. Civitavecchia 04.03.2011
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