Non si tratta di fare il punto di una situazione
perché quello che conta della questione Marina non è l’inizio o la fine ma il
percorso. La comunicazione e le dichiarazioni di questi giorni, rappresentano
il famoso gioco di carte detto della scelta forzata. Volete per esempio far
scegliere a qualcuno il re di cuori. Allora cominciate col dire: preferisci i
rossi o i neri ? Se l’altro risponde i rossi, voi ritirate i neri dal tavolo;
se rispondete i neri li prendete, e quindi in ogni caso li ritirate. Non resta
che continuare in questo modo: preferisci i cuori o i quadri ? Fino al momento
in cui si chiede: preferisci il re o la regina di cuori ? La macchina binaria
funziona così e ubbidisce ad altri scopi. Oggi si domanda: ”preferite riavere
la Marina o non avere la Marina ? Ed il discorso è stato spossessato del reale
valore della questione. L’abuso c’è, i vincoli ci sono, i soldi sono stati
sprecati, i responsabili devono essere perseguiti, il danno deve essere pagato,
un danno sia economico che di immagine della città che ha dimenticato il punto
di partenza, la domanda iniziale: Volete una città legale o illegale ? E la
risposta univoca è stata: “legale”, ma la carta è stata ritirata dal tavolo. Essere
di sinistra, è innanzitutto una questione di percezione. Si percepisce
innanzitutto l’orizzonte, si percepisce all’orizzonte. Si vede prima di tutto “il
paesaggio”, il territorio del Comune, lo
sviluppo urbano, le norme di tutela, e si capisce che sono quelli i problemi da
risolvere e di cui l’informazione dovrebbe parlare. Al contrario, le
dichiarazioni di parte hanno ridotto l’attenzione ad un argomento di comodo e
di interesse, l’apertura della Marina, nascondendo gli effetti della auspicata cancellazione
dei Vincoli che comporterebbe la riapertura della Gara della Sala della Danza, del
progetto del Multisala, nati e cresciuti sotto la Giunta Moscherini, e
svincolerebbe l’edificazione della zona della Variante 31. La stessa tecnica
comunicativa viene utilizzata per la questione Urbanistica in cui l’attenzione
è dirottata sulla scelta a favore di due Piani di Zona (Cappuccini, Biancalano)
e contro altri due Piani di Zona (S. Liborio, San Gordiano). Al contrario
percepire innanzitutto l’orizzonte, comporterebbe la scelta della
pianificazione dell’edilizia per l’emergenza abitativa, attraverso
l’individuazione delle aree necessarie per l’attuazione delle costruzioni ATER,
e la realizzazione dei programmi delle Cooperative sovvenzionate dalla Regione
Lazio. Essere di sinistra significa perseguire lo sviluppo urbano in equilibrio
tra pubblico e privato. Al contrario gli uffici dell’attuale amministrazione
hanno investito energie e tempo finalizzate alla c.d. sanatoria
giurisprudenziale per sanare l’abuso edilizio dell’edificio di via XXIV Maggio.
Hanno lavorato in direzione opposta alle richieste della Regione Lazio riguardo
la costruzione di via Adige, edificata con permesso di costruire annullabile, non
considerando le dichiarazioni di illegittimità del permesso di costruire, contenute
nella perizia del Consulente Tecnico e nella richiesta di archiviazione della
Procura.
Le urgenze affrontate dall’attuale amministrazione
non hanno prodotto atti ufficiali ma solo dichiarazioni sulla stampa che
uccidono i vincoli di tutela del paesaggio, dichiarano le intenzioni di annullare
gli abusi edilizi e garantiscono la continuità agli strumenti di pianificazione
illegittimamente adottati dalla amministrazione Moscherini.
L’idea del cambiamento non attraversa un buon
momento ed a preoccupare sono le dichiarazioni degli avvocati, dei Dirigenti in
pensione, degli ex tecnici comunali. A lasciare molti interrogativi sono le
affermazioni del Delegato all’Urbanistica: "Daremo agli imprenditori la
certezza del diritto che finora è mancata in questa città". I volti degli
attori tradiscono la loro età, sono coloro che hanno esercitato la loro
professione, guidato e governato la nostra città ma dalle loro parole è come se
tutto sia accaduto a loro insaputa, è come se tutto avesse avuto inizio un bel
giorno del maggio del 2012.
MP